Come ogni anno, tutti i riflettori sono stati puntati sul red carpet più famoso al mondo, quello del Dolby Theater in Los Angeles, per l’evento più atteso della stagione: la notte degli Oscar 2016.

I media ne parlano ancora e a buona ragione: tra scoperte cinematografiche, toto-scommesse centrate in pieno e immancabili commenti sugli outfit delle star hollywoodiane.

Sul tappeto rosso hanno sfilato dive del calibro di Cate Blanchett e Charlize Theron insieme a giovani promesse come Saoirse Ronan e Brie Larson; le dive si sono “battute” a colpi di audaci scollature e spacchi profondissimi, rutilanti giochi di sequin e pizzi delicati.

In occasione degli 88° Academy Awards alcuni particolari sono saltati agli occhi del pubblico: i colori.

La palette di tonalità indossate dalle star è stata piuttosto classica con qualche concessione alle delicatezze dei pastelli. Iniziando dal contrasto più elementare, quello tra i “non colori”, sono andati in scena il bianco e il nero.

Il bianco purissimo è stato sfoggiato da Olivia Wilde in uno statuario Valentino Haute Couture plissettato, degno di una kore greca, con lungo pannello centrale in tessuto nudo e collarino da dama della belle epoque.

Una clutch Roger Vivier e capelli raccolti con treccia laterale completavano il look. L’attrice, eletta la più “trash” durante la diretta Sky Cinema, potrebbe, al contrario, indossare qualsiasi cosa. Il vestito, vertendo sulle linee semplici, la slancia, ma le schiaccia il decolté: unica pecca.

Bianco per Rooney Mara in un algido tripudio di pizzo con apertura ombelicale di Riccardo Tisci per Givenchy Haute Couture.

Interessante ma troppo freddo. Tanto pizzo e motivi vegetali su tessuto “vedo non vedo” per Priyanka Chopra: un’opera di abilità sartoriale, più che un abito.

Si tratta di un pezzo del designer libanese Zuhair Murad ed è stato il migliore vestito visto nel corso degli Oscar 2016.
Anche Lady Gaga ha scelto il bianco ma in versione trasformista, grazie alla tuta con liscia e ampissima sopragonna con strascico di Brendon Maxwell. Sembra che questo vestito sia stato ideato in fretta, eppure è molto originale, nonostante non abbia sostenuto il seno generoso della cantante, finendo per appesantirla.

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Il nero è sempre la scelta più adeguata. È un evergreen che può essere sfruttato e adattato alla personalità dell’attrice: è giocosamente audace su Jennifer Lawrence. Nella sua mise, il nero era protagonista della lunga
gonna ed è stato abbinato a un bustino in pizzo color carne dalla maison Dior. Tonalità neutre hanno contraddistinto anche il suo trucco, mentre il nero è ritornato nella manicure “total black”.

Con l’abito firmato Chanel Couture, Julianne Moore è stata la più elegante della serata: una scollatura a V bordata da applicazioni e gioielli Chopard hanno completato il look.

È l’esempio del raggiungimento della sensualità senza troppa “pelle in vista”, classe e maturità di stile sul red carpet.
Jennifer Garner ha optato per un abito monospalla con strascico e spacco laterale dell’Atelier Versace.

La casa di moda si è sbizzarrita con le finiture del nero per un risultato che si apprezza esaminando il modello lentamente e con cura: nero opaco e satinato, con un leggero sfavillio metallico concesso solo su una porzione ristretta dello scollo. L’abito non è stato scontato, ma non ha magnetizzato l’attenzione immediatamente su di sé ed è stato questo il suo punto forte.

La scelta di Kate Winslet in un Ralph Lauren è stata anticonformista: un vestito levigatissimo con lunga coda, tutto in tessuto “effetto vinile”. Può non piacere ai più, ma la trasgressività del pezzo è stata sapientemente bilanciata da un make-up sobrio e capelli sciolti in morbide onde che hanno fatto colpo.

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Una ventata di primavera è stata portata da chi ha deciso di immergersi nelle nuance pastello, prese in prestito dalle vetrine di una pâtisserie parigina colma di macaroon.

Cate Blanchett ha sorpreso con un abito azzurro chiaro firmato Armani Privé con scollo a V e applicazioni floreali 3D a cascata, dalle spalline fino all’orlo. Un pezzo originale grazie all’effetto tridimensionale in grado di scuotere una silhouette classica; il colore rende giustizia all’incarnato d’avorio dell’attrice australiana, la quale ha sempre un aspetto regale.

I fiori erano troppi…

Heidi Klum ha scelto un abito di Marchesa in chiffon leggerissimo, dalle delicate sfumature lilla, qualche fiore e un’unica manica. Eccessivamente zuccherino ma, soprattutto, troppo pomposo anche per lei.

In dolce attesa e in tenue rosa cipria, Emily Blunt in un Prada dal taglio impero, com’è indicato in questi casi, e tante applicazioni di cristallo su tessuto setoso. La sobrietà ha incontrato il lusso.

Giallo sì o giallo no? Indossare la tonalità sbagliata di giallo sul tappeto rosso può portare al disastro: se troppo scuro, il vestito lotta con il tappeto e va KO; se troppo chiaro, diventa una meringa.

Alicia Vikander ha indossato con allegria un abito scampanato e soffice di Louis Vuitton con lustrini diagonali argentati. Non può non riportare alla mente la dolce Belle della fiaba ed è un complimento.

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Il blu ha rubato la scena inaspettatamente, dal blu brillante della premio Oscar Brie Larson in un Gucci con cintura gioiello, al violetto di Reese Witherspoon in Oscar de la Renta; passando per la sirena Naomi Watts in un abito iridescente e scaglie metalliche, tra il blu e il viola, firmato Armani Privé; finendo con la sensuale e impeccabile Sofia Vergara, fasciata abilmente in una creazione blu notte della maison Marchesa che ha esaltato le sue forme con un ricco bustino e drappeggi.

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Si è accennato a una lotta a colpi di armi segrete: scollature e spacchi.

Charlize Theron, ha bucato lo schermo con un vestito rosso fuoco dall’ampia scollatura e strascico chilometrico di Christian Dior.

La collana lunga è stata di troppo, stonava, ma non si può non ammettere l’incanto dell’attrice sudafricana.

Kerry Washington si è trasformata in una guerriera moderna in un Atelier Versace con corpetto in pelle e apertura laterale. Ha giocato con l’erotismo, ma ha anche sfoggiato insieme bianco e nero con due piccoli dettagli-richiami intelligenti.

Nonostante la giovane età, Saoirse Ronan ha lasciato a bocca aperta, colpa o merito del suo fisico e del Calvin Klein verde smeraldo “paillettato”. Il vestito, leggerissimo come una sottoveste, si teneva per un pelo e la decorazione inferiore ricordava un cielo alla Van Gogh

verde!

Questo colore è difficile da portare, ma lei ha superato la prova.

Anche Rachel McAdams ha indossato la stessa tonalità, scegliendo una finitura più “sobria”, poiché il punto forte del suo August Getty Atelier è stato un profondissimo spacco. Ai posteri l’ardua sentenza, dato che si son levate fin troppe critiche.

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Non è solo una questione di colori, stoffe e decorazioni; quello tra Olivia Munn e Margot Robbie riassume il cuore delle sfilate sui red carpet: come apparire? Osare e brillare oppure puntare all’eleganza attraverso purezza e semplicità? È questione di stile, stili e portamento: Olivia Munn ha portato con classe uno Stella McCartney dalla linea pura e dal colore particolare: uno strano arancione fiamma. Gioielli minimali per un leggero tocco di luce, così come nel trucco.

Il taglio del vestito potrebbe ricordare un’altra statua greca o una donna indiana in sari; sorprende positivamente per la mancanza di orpelli e sovrastrutture.

Margot Robbie ha voluto brillare come la statuetta: in un Tom Ford dorato a maniche lunghe, lavorazione croco e scollo a V mozzafiato. Un pezzo appariscente, ma calzato alla perfezione: una dea dal sorriso tenero.

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Ogni evento che si rispetti ha la sua vetrina di stelle e celebrità tirate a lustro con impeccabili acconciature e trucchi; accessori e gioielli brillanti come diamanti o di diamanti, ovviamente! Studiati per esaltare abiti da sera variopinti o in black and white, passano in secondo piano, scalzati dagli abiti e dalle persone che le indossano alla ricerca di qualcosa. Il flash dei fotografi? La fama? La statuetta? La ricerca della perfezione è giunta al termine anche per quest’anno agli 88° Academy Award e per questo non ci sono premi.

Valentina Chirico

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Valentina Chirico
Nata in una cittadina in provincia di Salerno, "Si è appena laureata in Archeologia e Storia delle Arti presso l’università “Federico II” di Napoli con una tesi in storia greca e non vede già l'ora d'intraprendere nuove avventure accademiche, lavorative e di vita. Lettrice onnivora, ama trascorrere le sue giornate seguendo corsi, viaggiando su un mezzo pubblico o lasciandosi trascinare da una grande curiosità verso lidi ignoti. Storia e arte sono solo l’inizio, perché crede che le meraviglie si nascondano ovunque e che ci sia tanto da scoprire intorno a lei. Tante passioni, forse troppe, ma non può e non vuole smettere di imparare: adora le lingue e le culture straniere, le ultime tendenze in fatto di moda e bellezza, il design moderno e la creatività applicata. E’ cresciuta tra profumi e rossetti e gestisce un blog, eppure non soffre di manie di grandezza e non è una IT girl; vuole solo divertirsi ed essere utile con le sue opinioni."

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